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Verso la fine degli anni Sessanta - era il maggio del 1968 - inizia prepotentemente la rivoluzione dei costumi, un cambiamento epocale che modifica secoli di ordinarie consuetudini; le libertà personali, il modo di vivere e di pensare, anche le forme di divertimento e di svago: tutto cambia in gran parte del mondo, nelle comunità, nelle famiglie, negli individui. Solo il sentimento amoroso sembra non essere del tutto travolto dall'onda: esso è ancora una forza piena di sorprese e imprevisti, indispensabile tuttavia per la crescita e il rinnovamento della società e delle generazioni. Proprio da questa prospettiva - nuova ed in parte inesplorata - Vittorio Carreri racconta l'Italia di quegli anni e la "sua" rivoluzione, vissuta da uomo e militante della sinistra italiana, che cambia rapidamente abitudini radicate da secoli anche nella vita di un progressista: il femminismo, le crisi coniugali, il divorzio, nuove sfide per l'individuo e la società.